martedì 6 ottobre 2015

Intervista di Robert con ELLE (Italia)


Robert Pattinson torna nelle sale cinematografiche l'8 ottobre con il film Life, pellicola di Anton Corbijn dedicata a James Dean, mito del cinema morto esattamente 60 anni fa in un incidente stradale. L'attore diventato celebre come vampiro in Twilight, però, non ha preso i panni del leggendario Jimmy (a indossarli è Dane DeHaan), come in molti si aspettavano ma quelli del fotografo Dennis Stock, che nel 1955 - proprio nell'anno della morte del divo - scattò una serie di fotografie per la rivista Life immortalando James Dean come nessuno prima lo aveva fatto. Anton Corbijn dedica tutto il film al rapporto di fiducia che si viene a creare tra i due: a parlarci in modo più approfondito della pellicola è proprio Robert Pattinson, in questa intervista esclusiva rilasciata durante le riprese del film. 

Dennis e James. Un fotografo sull’orlo del fallimento e un artista sulla cresta dell’onda. Ci racconti la dinamica della loro amicizia. 
La storia dei due ha una dinamica molto originale. James Dean è un personaggio così empatico e Dennis, invece, non sempre lo è. C'è un momento per me, che riassume pienamente questa loro diversità. C'è questa scena in cui James Dean sta giocando con suo nipote, e Dennis dice solo, 'Non so come tu riesca a farlo.' In sostanza sta dicendo 'Io non capisco quello che stanno provando.' Dennis ha avuto un figlio, certo, ma non lo ama e questo è semplicemente orribile. È perennemente pervaso dalla negatività, così pieno di ansia, al punto da risultare davvero irritante. Non si riesce a pensare che esistano questo tipo di persone, non puoi credere al fatto che dicano di non essere in grado di amare. È una specie di essere orribile, ma nel suo essere tragico è un personaggio troppo affascinante. E come ho detto la dinamica tra loro è davvero interessante.


James Dean è un mito. Ha mai avuto un’influenza sulla sua carriera?
Ho ammirato a lungo il suo lavoro. Credo che a 16 anni un sacco di attori abbiano avuto  la loro fase ‘James Dean’ e per la maggior parte di loro, l’importante non è il ruolo da interpretare ma far parte dell’immaginario legato al mito – e anch’io ho vissuto una delle due fasi. È di certo ancora oggi un’icona ma Dane (DeHaan) sarebbe in grado di rispondere a questa domanda meglio di me perché più legato a James Dean, alla sua figura, al mito. 

Le sarebbe interessato recitare la parte di James Dean?
Oh no, assolutamente no (ride) e poi Dane ha fatto un ottimo lavoro.

Com’è andata con Anton Corbijn?
Lavorare con Anton Corbijn è stato un grande onore e il suo primo film Control (sulla vita di Ian Curtis, leader dei Joy Division), è stato il motivo per il quale ho deciso subito di accettare la parte. Ho amato quel film. Ho apprezzato moltissimo il gusto estetico di Anton e sapevo che LIFE avrebbe seguito la stessa scia. 

Con la macchina fotografica invece? 
Per esercitarmi al meglio, ho fatto qualche foto sul set di LIFE e dell’altro film che stavo girando La regina del deserto dove recito con Nicole Kidman. Quindi per qualche mese ho scattato una serie di meravigliose orripilanti foto con una Leica M1 del 1953. Non era quella personale di Dennis, ma lo stesso modello. Dovrebbe essere un modello uscito qualche tempo prima di quello di Stock. È bellissima, e funziona perfettamente. Credo che non si romperà mai.”

Che tipo era Stock?
Dennis era sempre preoccupato che tutto andasse per il verso sbagliato. Si sentiva ossessionato dalla possibilità che il pubblico non lo seguisse, che non fosse dalla sua parte. Ma allo stesso tempo, ho pensato che fosse un personaggio completamente attuale. È la storia di qualcuno che sta cercando di diventare un artista e la paura di non riuscire a raggiungere il suo sogno è la parte più triste e demoralizzante della sua vita. Dennis è quel tipo di artista che è così impaurito dal fatto di non essere all’altezza della sua professione che userebbe delle scuse per qualsiasi cosa. Quando vede Jimmy per la prima volta, è divertente perché ha proprio questo effetto innegabile. Essere a contatto con qualcuno che sta raggiungendo il suo potenziale è un processo molto bello da vedere. Rapportarsi a James Dean e a tutto quello che gli stava accadendo, ha permesso anche a Dennis di credere un po’ di più in se stesso. 

Crede, quindi, che James Dean abbia avuto un’influenza positiva sul fotografo?
Assolutamente si. Qualche volta si ha solamente bisogno di un piccolo incoraggiamento e il fatto che Jimmy gli dicesse ‘Queste sono fantastiche’ mentre gli mostrava le foto che lo ritraevano, era per lui un enorme motivo d’orgoglio. Penso che in quel momento specifico Dean abbia mostrato e spianato chiaramente la strada a Stock. Considerava Jimmy come un vero artista che ha avuto un profondo impatto sulla sua vita. E così, quando Jimmy gli diede la sua approvazione, beh, questo è tutto ciò che serve a volte - questo è tutto quello che serve per iniziare a credere in se stessi. E penso che sia quello che è successo. Per Dennis, l’incontro con Jimmy fu fondamentale e ha cambiato la sua vita e certamente la sua opera.


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